In caso di perdita di tutti gli elementi dentari di un’arcata o di buona parte di essi, l’implantologia ti restituisce il sorriso grazie all’uso di impianti dentali.
Esistono tuttavia varie procedure per posizionare gli impianti che variano a seconda del quadro clinico di partenza e delle tue esigenze. La maggior parte di questi protocolli viene seguita in centri specializzati in implantologia poiché particolarmente avanzati.
NOTA: Non tutti i pazienti sono idonei ad alcuni di questi protocolli. Solo l’implantologo, dopo un’analisi approfondita del caso clinico, stabilirà se e quale procedura eseguire per restituirti denti fissi.
All-on-4 e All-on-6
La moderna implantologia consente di riabilitare un’intera arcata impiegando le metodologie All-on-four o All-on-six, generalmente associate alla procedura del carico immediato (che permette di riavere denti fissi in 24 ore).
Si tratta di una tecnica che consente di riavere denti fissi ricorrendo a 4 impianti (nel caso dell’All-on-4) o a 6 impianti (nel caso dell’All-on-6) che avranno il compito di sostenere l’intera protesi fissa, generalmente composta da 10-12 denti.
Non è quindi necessario posizionare un impianto per ogni elemento dentario, la procedura prevede l’individuazione di soli quattro o sei punti strategici dell’osso dell’arcata interessata dove posizionare gli impianti.
Questa tecnica è preferibile alle altre esistenti poiché offre la possibilità di sfruttare le aree del cavo orale in cui la quantità di osso è maggiore. Il minor utilizzo di componenti costose consente inoltre di ridurre il prezzo pur garantendo una solida tenuta della protesi.
Implantologia post-estrattiva
L’implantologia post-estrattiva consiste nel posizionamento degli impianti subito dopo aver estratto eventuali denti irrecuperabili.
In passato, in caso di estrazione degli elementi dentari, era necessario attendere la guarigione dei tessuti e degli alveoli prima di poter inserire gli impianti. Questo si traduceva in un importante disagio per il paziente, che era costretto a restare senza denti e a utilizzare una protesi mobile per tutto il tempo necessario alla guarigione degli alveoli.
Oggi, in presenza di denti residui compromessi, grazie all’implantologia post estrattiva è possibile procedere con l’estrazione e immediatamente dopo con l’inserimento degli impianti dentali.
Sebbene a monte ci sia una scrupolosa progettazione dell’intervento, si tratta di una procedura soggetta ad alterazioni del progetto iniziale: l’estrazione dei denti può modificare lo stato della bocca rispetto a quanto pianificato, richiedendo in tal modo la gestione di situazioni impreviste.
Per tale ragione, l’implantologia post-estrattiva viene generalmente eseguita in quei centri che offrono:
- un’equipe specializzata e dalla lunga esperienza;
- una struttura che possa offrire una pronta soluzione a qualsiasi imprevisto. Ad esempio, si deve disporre di notevoli scorte di impianti dentali (che sono costosi e hanno una scadenza) se si vuole avere sempre l’impianto che meglio si adatta all’alveolo del dente appena estratto.
Se da un lato questa procedura accresce la complessità dell’intervento, dall’altro ha un enorme vantaggio: l’estrazione e il posizionamento degli impianti avvengono in una sola seduta.
Implantologia computer-guidata
La chirurgia computer guidata (assistita) si basa su un’attenta pianificazione digitale dell’intervento e sull’utilizzo di specifici supporti che guidano il chirurgo nella fase di posizionamento degli impianti nell’osso.
Grazie alla TAC Cone Beam si acquisiscono le immagini in 3D dell’osso, le quali sono in seguito impiegate per effettuare un’attenta pianificazione digitale volta a individuare i punti precisi dell’osso in cui inserire gli impianti il giorno dell’intervento.
La peculiarità dell’implantologia computer-assistita riguarda in particolare le modalità di esecuzione dell’intervento. Questa procedura, infatti, prevede la realizzazione di una dima chirurgica sulla base dei dati acquisiti ed elaborati.
Si tratta di una mascherina in resina che funge da guida e che viene fissata il giorno dell’intervento sull’arcata dentale interessata; la dima presenta dei fori che guidano il trapano nel percorso designato e lo bloccano una volta raggiunta la giusta profondità.
In questo modo, l’intervento è eseguito senza incidere la gengiva (si esegue solo un piccolo forellino) e senza applicare i punti di sutura.
Il laboratorio odontotecnico realizza in anticipo la protesi fissa provvisoria, rendendone possibile l‘applicazione agli impianti appena terminato l’intervento.
L’implantologia computer guidata, nonostante i suoi benefici, è generalmente poco usata per le seguenti ragioni:
- per i casi semplici, un implantologo esperto non ha generalmente bisogno di guide;
- per i casi complessi, la dima non dà le dovute garanzie. L’implantologo ha una visione limitata e se l’osso è molto sottile o fragile e qualcosa non va come dovrebbe, non si ha un quadro chiaro del problema;
- la realizzazione della dima rende più costoso l’intervento;
- in presenza di arcate non completamente edentule (senza denti) l’utilizzo della dima non è semplice né immediato.
Certamente l’implantologia computer-guidata è un ottimo supporto per determinati casi selezionati, in grado di rendere minimi i traumi ai tessuti molli della bocca.
Tecnica flapless (o transmucosa)
La tecnica flapless, conosciuta anche come transmucosa, è una particolare tecnica che si caratterizza per la sua mini-invasività e per il suo bassissimo impatto sul paziente.
Usata prevalentemente nella chirurgia computer-guidata, la tecnica Flapless non richiede l’apertura dei lembi gengivali e di conseguenza non prevede l’applicazione dei punti di sutura.
Generalmente, infatti, un intervento di implantologia prevede lo scollamento delle gengive, in modo che il chirurgo possa vedere dove operare. In alcuni casi selezionati, gli impianti vengono invece inseriti come fossero degli orecchini, attraverso un piccolo foro praticato sulla gengiva.
Queste speciali caratteristiche rendono possibile un impatto minimo sui tessuti gengivali. Per questo motivo, la procedura transmucosa:
- garantisce tempi di guarigione ancora più rapidi;
- limita notevolmente la quantità di farmaci da assumere nella fase post-operatoria.
Overdenture
Chiunque usi la protesi mobile (dentiera) sa molto bene quanto sia scomoda e i disagi che il suo uso può provocare.
In presenza di grave atrofia ossea è particolarmente consigliato un sistema di riabilitazione dentale conosciuto come overdenture. L’overdenture è un sistema intermedio tra la protesi mobile e i denti fissi che permette di avere una buona stabilità grazie agli impianti e di poter rimuovere la protesi a piacimento come si fa con le tradizionali protesi mobili.
Nello specifico, l’overdenture prevede il posizionamento nella zona da riabilitare di un numero adeguato di impianti o mini-impianti (generalmente 2 o 4) che possono essere associati o meno a una barra in metallo. Una volta completato il processo di integrazione degli impianti con l’osso, che richiede un intervallo variabile tra i 4 e i 6 mesi, si procede con l’ancoraggio della protesi. Le estremità degli impianti presentano particolari attacchi (maschi) sui quali si incastrano con un click gli attacchi (femmine) presenti sulla protesi.
La particolarità di questo sistema è la possibilità di rimuovere la protesi con una lieve pressione a cui fa seguito un leggero click. Questo aspetto semplifica le manovre di pulizia della protesi, ma al tempo stesso garantisce una buona stabilità della dentatura senza dover ricorrere alle colle adesive richieste dalle protesi mobili.
Nondimeno, la overdenture non garantisce lo stesso comfort di una protesi fissa poiché il carico masticatorio è scaricato direttamente sulle gengive, esattamente come accade con l’uso della dentiera.
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