In passato la procedura prevalentemente usata per riabilitare i pazienti con denti fissi era la tradizionale implantologia a carico differito (o “ritardato”).

Si tratta di una metodologia affinata negli anni ’70 dal dr. Branemark e tuttora in uso in molti centri odontoiatrici non specializzati in implantologia a carico immediato o per quei casi che non possono essere trattati con il carico immediato (denti fissi in 24 ore).

Il carico differito consiste nel posizionamento degli impianti dentali nell’osso da trattare e richiede l’attesa fino a un anno di tempo tra la prima seduta e l’applicazione della protesi fissa. Pertanto, prima di poter concludere il trattamento e riavere denti fissi, sono necessarie molteplici sedute dal dentista.

L'attesa di mesi per l'osteointegrazione

Stando alla procedura del carico differito, una volta eseguito l’intervento chirurgico per inserire gli impianti dentali nell’osso mascellare, è necessario attendere alcuni mesi per garantire l’osteointegrazione degli impianti.

Semplificando, quando si inserisce nell’osso un impianto in titanio, l’osso cresce a diretto contatto con la superficie implantare, esattamente come l’edera intorno a un sostegno. Questo fenomeno prende il nome di osteointegrazione e permette agli impianti di diventare parte integrante del corpo, imitando le radici dei denti naturali.

La mancata osteointegrazione viene spesso confusa con il rigetto. In realtà non esiste rigetto perché il nostro organismo non riconosce il titanio come corpo estraneo e quindi non cerca di espellerlo.

Le cause della mancata osteointegrazione possono essere molteplici e rimandare di qualche mese il fissaggio della protesi permette di evitare i rischi principali.

In aggiunta, in passato si attendeva l’avvenuta osteointegrazione dell’impianto prima di caricarlo con la protesi per evitare eventuali micro movimenti che avrebbero potuto comprometterne lo sviluppo. All’epoca, infatti, non erano ancora state condotte sufficienti ricerche su quella che oggi è nota come “stabilità primaria”.

Al contrario, oggi siamo in grado di stabilire a priori se l’osso ha la capacità di sostenere sin da subito il peso della protesi e il carico masticatorio senza muoversi dalla sua posizione. Pertanto, non è necessario attendere l’avvenuta osteointegrazione per procedere con il posizionamento della protesi fissa.

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Le fasi del carico differito

Le principali fasi previste dal carico differito sono le seguenti:

  1. prima seduta: bonifica della bocca e intervento chirurgico per l’estrazione dei denti irrecuperabili. Da questo momento dovrai attendere circa 3 mesi per permettere alle gengive e all’osso di guarire. A tale scopo, impiegherai una protesi mobile (dentiera) per evitare di rimanere completamente senza denti;
  2. seconda seduta: si esegue un nuovo intervento chirurgico per posizionare gli impianti e nella stessa seduta sono applicati i punti di sutura;
  3. terza seduta: decorsi circa 7 giorni, sono rimossi i punti di sutura ed è inserita nuovamente la dentiera, che dovrai impiegare per un periodo di circa 5 mesi per assicurare la guarigione delle gengive;
  4. quarta seduta: riapertura chirurgica delle gengive e posizionamento delle viti di guarigione per  garantire l’esposizione degli impianti;
  5. quinta seduta: decorsi almeno 7 giorni dal posizionamento delle viti di guarigione, si procede con il posizionamento della protesi provvisoria, che userai per circa 2 mesi. L’uso dei provvisori è fondamentale perché facilita l’esecuzione della protesi definitiva e al tempo stesso guida la corretta crescita della gengiva intorno alla protesi per un risultato estetico del tutto naturale;
  6. sesta seduta: la protesi provvisoria fissa è sostituita con l’inserimento della protesi definitiva.

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Svantaggi del carico differito

Sebbene con il carico differito sia necessario attendere anche più di un anno prima di concludere il trattamento e posizionare la protesi definitiva, i lunghi tempi di esecuzione non sono l’unico aspetto di cui dovrai tenere conto. Difatti, sono molteplici gli svantaggi da valutare con attenzione:

  • esecuzione di 3 tipi di chirurgie in fasi diverse ( estrazione dei denti naturali, posizionamento chirurgico degli impianti, riapertura delle gengive);
  • uso di 2 diversi tipi di protesi provvisorie (dapprima la protesi mobile e in seguito la protesi provvisoria fissa);
  • stress e traumi accumulati con i molteplici interventi e le relative anestesie;
  • alti costi a causa delle lunghe procedure.

Grazie ad anni di ricerche e a importanti progressi scientifico-tecnologici, oggi è possibile superare lo stress e i lunghi tempi di attesa del carico differito eseguendo l’intervento a carico immediato. Difatti, in 24 – 48 ore  dall’intervento potrai tornare a sorridere e a masticare con denti fissi.

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